POSTA RICEVUTA

 
 

MERITEVOLE di ATTENZIONE

 

 
 
E-mail ricevuta il 28/08/2010
 C' è un sito dove hanno archiviato tutte le foto di gruppo delle elementari
di tutta l'Italia.
 Chi ha scritto dice di aver trovato la sua vecchia classe e si é riconosciuto....provate e
ditemi se anche voi avete trovato quanto cercato.
 
Lo sapevate che su internet è presente un database con le nostre foto
da bambini?
Non è detto che ci sei, ma se vuoi provare l' indirizzo è:
 

 

 
 
Da:  
Data: 19/02/2010 14.58.38
 
Oggetto: news
 

La Lega dei Ticinesi dichiara guerra ai Cormorani

TICINO - Mangiano pesce. Tanto pesce, fino a mezzo chilo al giorno. Troppo, per un lago dal delicato equilibrio ittico come il Ceresio. Almeno secondo la Lega dei Ticinesi e il quotidiano della svizzera italiana " il Mattino", che hanno lanciato una violenta campagna contro i cormorani.

La Lega è addirittura arrivata a mettere una taglia sulla loro testa, offrendo 10 franchi per ogni carcassa consegnata al deposito di Lamone.

2500 CORMORANI

Secondo "Il Mattino", nell'inverno 2009 i cormorani avevano raggiunto in Ticino la stratosferica cifra di 2500 esemplari, di cui 500 stanziali, per un consumo giornaliero pari a 1250 kg di pesce. Dati contestati dalle associazioni animaliste che, citando i censimenti effettuati nella parte italiana del lago, parlano di circa 750 esemplari di cui appena una cinquantina stanziali. Probabile che tra i due estremi, quello svizzero e quello italiano, la verità sia in una via di mezzo, come ci hanno insegnato i greci. Il problema esiste ed è stato sollevato anche dall'idrogeologo Urs Lüchinger, presidente della "Ceresiana", la più antica società di acquicoltura e pesca ticinese.

E GLI ANIMALISTI?

Tuttavia, secondo gli animalisti non è proprio il caso di sparare. Innanzitutto perché esistono metodi più soft (SECONDO LORO) per tenere a bada i cormorani, come dissuasori sonori e luminosi (sperimentati con successo in Piemonte), in secondo luogo perché stiamo parlando di uccelli migratori, che svernano nelle Prealpi ma con i primi caldi tornano a Nord. Solitamente il viaggio di ritorno avviene in febbraio, ma visto che per il momento l'inverno sembra non voler cedere il passo alla primavera, evidentemente quest'anno hanno deciso di prolungare il soggiorno (a scapito nostro e dei nostri avanotti).

Michele Mezzanzanica

Ricevuti da Grazia che ringraziamo per la fattiva collaborazione

Bardello  22/03/2010

Stop ai siluri, minaccia dei pesci di lago

Arrivato dall'Europa centrale, raggiunge diverse decine di chili di peso. Al via uno studio per capire come contrastarlo

siluro pesce siluro lago di vareseGoffo, baffuto e con due piccolissimi occhi. A vederlo così sembrerebbe anche innocuo, ma l'apparenza inganna: il pesce Silurus glanis, varietà esotica proveniente dall'Europa centrale rischia di mettere a repentaglio le specie autoctone del lago di Varese. Motivo? Nella sua bocca entra di tutto: anatre, gallinelle d'acqua, ma anche persici, boccaloni e lucci, se l'animale diventa di grandi dimensioni. L'animale è agilissimo tra i canneti e le profondità di laghi e fiumi, e molto potente: non a caso viene chiamato il "coccodrillo del Po" (fiume da cui si sospetta la sua propagazione nel resto di laghi e fiumi di casa nostra). Per questo la Provincia di Varese corre ai ripari e dai primi di ottobre ha dato avvio ad un programma di controllo e contenimento del siluro che durerà per due anni. Questa mattina all'alba, i pescatori di Bardello, che hanno la loro base operativa proprio sul lago, in via Leopardi, hanno issato le reti. Dentro carassi, scardole, gardon, un'enorme carpa e anche loro: due siluri.
Due “lei”: esemplari femmina di 2 e 8 chili circa, che sono stati sezionati. L'obiettivo era di verificare il nutrimento di questi animali, l'età, il sesso e misurarne grandezza e peso. «Per il momento non sappiamo quanti esemplari sìano presenti nel lago – ha spiegato Mauro Bardazzi, ittiologo della Graia Srl, società cui è affidata la rilevazione e che ha operato i rilievi sui pesci . Alla fine dello studio forse sarà più chiaro anche questo dato».
Oltre alla Provincia di Varese, rappresentata dall'assessore alla caccia, pesca e tutela faunistica Bruno Specchiarelli, gli altri soggetti coinvolti sono: Parco del Ticino, Fondazione Cariplo, Graia Srl, Apd Tinella, Fipsas Pavia e la Mutua Cooperativa Pescatori Lago di Varese.
E proprio qui vengono depositati in appositi mastelli i pesci frutto della pesca con le reti. Quelli “buoni” vengono nuovamente immessi nel lago, gli altri, i siluri, trattenuti.
«Il nostro obiettivo è contrastare questa specie – spiega - e ciò avverrà mediante il controllo diretto e l'elettro pesca sulle sponde. Poi si studierà l'ecologia del siluro per predisporre un protocollo gestionale per permettere alla Provincia di agire – spiega Cesare Puzzi, ittiologo e responsabile operativo del progetto. I danni prodotti dai siluri si contano anche fra la popolazione di lucci, e per questo, all'attività di contenimento del siluro, si abbineranno anche nuovi inserimenti di lucci grazie al ripopolamento tramite APD Valtinella».
Tra i pescatori presenti si raccontano esperienze di ogni genere: dai germani visti sparire sott'acqua e poi più riemersi, a veri e proprio “mostri” pescati, sempre con reti, del peso di 40 chili.
La fine del progetto è per il 30 settembre 2012; costerà complessivamente 370 mila euro, di cui 196 mila da contributo concesso dalla fondazione Cariplo.

 

 
 

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