ARTICOLI RIGUARDANTI IL SILURO |
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Varano
Borghi lancia la lotta contro i pesci siluro nel lago
Un
gigantesco esemplare di pesce siluro (foto d'archivio)
VARANO
BORGHI La pesca a strascico per
combattere la pericolosa proliferazione del pesce siluro. Le reti dei
pescatori per arginare la crescita esponenziale di una specie non
autoctona che da anni infesta il lago di Comabbio. Così il Comune di
Varano Borghi, già da qualche tempo, si sta movendo per cercare delle
contromisure che salvaguardino l’ambiente, preservando gli equilibri
del lago. La “pulizia” del bacino avviene regolarmente tre-quattro
volte all’anno. Gli specialisti, ai quali si è affidato il Comune di
Varano Borghi, non fanno altro che calare le reti sul fondo del lago per
poi trascinare tutti i siluri che restano imprigionati. Qualche
mese fa proprio a Varano Borghi alcuni pescatori di Cazzago Brabbia
pescarono un vero e proprio “mostro”, un siluro di circa due metri.
All’indomani delle pesca “miracolosa” l’assessore provinciale
Bruno Specchiarelli preannunciò la volontà di Villa Recalcati di
promuovere iniziative mirate all’abbattimento del numero di pesci
siluro presenti nel lago di Comabbio. ~
- ~ Da
“VARESE NEWS” 23 marzo 2010 Stop
ai siluri, minaccia dei pesci di lago Arrivato
dall'Europa centrale, raggiunge diverse decine di chili di peso. Al via
uno studio per capire come contrastarlo Goffo,
baffuto e con due piccolissimi occhi. A vederlo così sembrerebbe anche
innocuo, ma l'apparenza inganna: il pesce Silurus glanis, varietà
esotica proveniente dall'Europa centrale rischia di mettere a
repentaglio le specie autoctone del lago di Varese. Motivo? Nella sua
bocca entra di tutto: anatre, gallinelle d'acqua, ma anche persici,
boccaloni e lucci, se l'animale diventa di grandi dimensioni. L'animale
è agilissimo tra i canneti e le profondità di laghi e fiumi, e molto
potente: non a caso viene chiamato il "coccodrillo del Po"
(fiume da cui si sospetta la sua propagazione nel resto di laghi e fiumi
di casa nostra). Per questo la Provincia di Varese corre ai ripari e dai
primi di ottobre ha dato avvio ad un programma di controllo e
contenimento del siluro che durerà per due anni. Questa mattina
all'alba, i pescatori di Bardello, che hanno la loro base operativa
proprio sul lago, in via Leopardi, hanno issato le reti. Dentro carassi,
scardole, gardon, un'enorme carpa e anche loro: due siluri. Oltre
alla Provincia di Varese, rappresentata dall'assessore alla caccia,
pesca e tutela faunistica Bruno Specchiarelli, gli altri soggetti
coinvolti sono: Parco del Ticino, Fondazione Cariplo, Graia Srl, Apd
Tinella, Fipsas Pavia e la Mutua Cooperativa Pescatori Lago di Varese. E
proprio qui vengono depositati in appositi mastelli i pesci frutto della
pesca con le reti. Quelli “buoni” vengono nuovamente immessi nel
lago, gli altri, i siluri, trattenuti. «Il
nostro obiettivo è contrastare questa specie – spiega - e ciò avverrà
mediante il controllo diretto e l'elettro pesca sulle sponde. Poi si
studierà l'ecologia del siluro per predisporre un protocollo gestionale
per permettere alla Provincia di agire – spiega Cesare Puzzi,
ittiologo e responsabile operativo del progetto. I danni prodotti dai
siluri si contano anche fra la popolazione di lucci, e per questo,
all'attività di contenimento del siluro, si abbineranno anche nuovi
inserimenti di lucci grazie al ripopolamento tramite APD Valtinella». Tra
i pescatori presenti si raccontano esperienze di ogni genere: dai
germani visti sparire sott'acqua e poi più riemersi, a veri e proprio
“mostri” pescati, sempre con reti, del peso di 40 chili. ~
- ~
Dal
settimanale OnLine di Saronno -
“Satelios
News” Martedì
15 Settembre 2009 09:37 L’allarme
arriva dai pescatori. Specchiarelli: “Stiamo predisponendo degli
interventi mirati”. E
così i pescatori della zona lanciano l’allarme perché questi
esemplari si nutrono di quei pesci, buoni anche da mangiare, che da
sempre popolano il lago (come il luccio o il persico) andando così ad
alterare l’intero ecosistema. Alla nascita il “siluro” pesa solo
30 grammi ed è lungo 15 centimetri. Di anno in anno il suo peso cresce
dieci volte tanto, raggiungendo dimensioni da paura, fino a 100-110
chili per oltre due metri di lunghezza. Un vero e proprio gigante. Un
pesce col corpo da anguilla e coi caratteristici baffi, i cosiddetti
barbigli, che hanno la funzione di radar olfattivo e uditivo. È un
predatore rapido è molto vorace, ma con una pessima vista. Una specie
non autoctona che sta dunque mettendo a rischio la pesca sul lago. “Il
bacino si sta popolando di questi pesci in maniera corposa – spiega un
pescatore - non è sempre stato così. E’ da una ventina d’anni che
questi esemplari, forse per errore, hanno fatto il loro ingresso nelle
acque del lago causando non pochi problemi”. Solo qualche mese
fa, a Varano Borghi, alcuni pescatori di Cazzago Brabbia avevano pescato
un esemplare di circa due metri. Insomma, nel lago di Comabbio avvistare
i “siluro” non è purtroppo una rarità: una specie arrivata chissà
da dove, che sta ormai prendendo il sopravvento. A mettere in serio
pericolo l'incolumità del bacino è proprio la grande voracità di
questo esemplare, peraltro molto prolifico. Le prime contromisure per
far fronte a questa invasione di giganti sono già scattate. La pulizia
del bacino avviene diverse volte all'anno, affidata a dei veri e propri
specialisti che gettano le reti per cacciare i siluri. Un sistema che
sta dando dei buoni risultati, anche se il problema rimane. Da un po’
di tempo a questa parte, per diminuire il numero di esemplari, vengono
organizzate delle gare di pesca che stanno avendo un gran successo. In
prima linea per affrontare l’emergenza c’è anche
l’Amministrazione comunale di Varano Borghi. ![]() Questi ragazzi, che ora hanno anche un sito internet " www.nonsolosiluri.magix.net/website ", già nel 2006 avevano catturato in meno di 3 ore in un pomeriggio di primavera, ben 6 siluri di grossa taglia come si vede dalla foto da me scattata in zona "Floricultura Pedetti" a Varano Borghi (Va) Foto personale Tamborini Giuseppe - 2006 ~ - ~ Da
“La Prealpina”
Siluri
nel lago di Varese, "il comune si muova"
Il
consigliere comunale Fabrizio Mirabelli chiede all'amministrazione di
limitare la diffusione del pesce
~
- ~ da
“Varese 7press” - quotidiano d’informazione
Come
combattere il “pesce siluro” presente nel lago di Varese.
Alla
presentazione alla stampa dell’iniziativa era presente l’Assessore
all’Agricoltura e Gestione faunistica Bruno Specchiarelli: «La difesa
delle nostre acque e delle specie autoctone passa anche da progetti
approfonditi e mirati come questo che vede la Provincia in qualità di
Ente capofila e Fondazione Cariplo. Si tratta di un progetto che ci
porterà ad avere dati dettagliati sulle specie esotiche introdotte
anche nelle nostre acque, al fine di approntare una serie di interventi
finalizzati al contenimento e alla diffusione delle specie autoctone».
A dare i dettagli tecnici dell’operazione era presente Cesare Puzzi di
Graia: «Le azioni che abbiamo previsto sono differenti e oltre al
contrasto diretto della diffusione del siluro o di altre specie
infestanti, abbiamo quella che contempla l’introduzione di specie
tipiche delle nostre acque,come il luccio, che contrastano in modo
naturale la diffusione del siluro andando a occupare le nicchie
ecologiche». Gli interventi contemplati dalla progettualità dureranno
un biennio. ~
- ~ Caccia al siluro, predatore del lago Martedì
23 Marzo 2010 09:51
BARDELLO
- E’ “caccia” al pesce siluro nelle acque del lago di Varese,
Comabbio e del fiume Ticino. E’ partito ieri mattina da Bardello,
sulle rive dello specchio d’acqua varesino, un progetto, della durata
di due anni, per contrastare la presenza della specie infestante nei due
laghi dell’area prealpina e nel fiume Ticino. La
Provincia di Varese (ente capofila dell’iniziativa), il Parco del
Ticino Lombardo, Fondazione Cariplo, Apd Tinella, la Cooperativa
Pescatori del Lago di Varese - con la consulenza tecnica-scientifica
degli esperti di Graia srl e di Fipsas Pavia - hanno unite le proprie
forze con un chiaro obiettivo: ridurre drasticamente la presenza dei
pesci siluro, ma anche di altre specie nocive come il carassio e il
gardon. Da
maggio ad agosto, nel periodo della riproduzione dei “siluro”, i
pescatori daranno letteralmente la caccia alla specie infestante
utilizzando reti a maglie larghe e l’elettropesca. Ieri mattina, a
Bardello, c’è stata una piccola dimostrazione di quello che i
pescatori dovranno fare in due anni. Al contempo gli esperti
immetteranno nelle acque dei due laghi e del fiume Ticino dei pesci
luccio allevati nell’incubatoio dell’associazione Apd Tinella, che
si trova nella frazione gaviratese di Groppello. Migliaia di giovani
lucci che si occuperanno dei pesci siluro appena nati. In pratica si
ciberanno della specie infestante. Non
è tutto. Verrà
effettuato anche uno studio sui “siluro” per saperne di più sulla
specie. “Si tratta di un progetto innovativo, il primo di questo
genere nell’area dei laghi prealpini – ha detto Cesare Puzzi,
ittiologo della società Graia – un progetto dal costo di 370mila
euro, di cui 196mila finanziati dalla Fondazione Cariplo”. Arrivato,
chissà come, dall’Europa Centrale intorno agli anni Sessanta, il
pesce siluro alla nascita pesa solo 30 grammi ed è lungo 15 centimetri.
Di anno in anno il suo peso cresce dieci volte tanto, raggiungendo
dimensioni enormi, fino a 100-110 chili per oltre due metri di
lunghezza. Fortunatamente le due femmine di siluro che sono state
pescate ieri mattina nel lago di Varese erano molto più piccole: la
prima pesava poco più di otto chili, la seconda intorno ai 2 chili.
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ARTICOLI RIGUARDANTI IL CORMORANO |
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La Lega dei Ticinesi dichiara guerra ai Cormorani
La Lega è addirittura arrivata a mettere una taglia sulla loro testa, offrendo 10 franchi per ogni carcassa consegnata al deposito di Lamone. 2500 CORMORANI Secondo "Il Mattino", nell'inverno 2009 i cormorani avevano raggiunto in Ticino la stratosferica cifra di 2500 esemplari, di cui 500 stanziali, per un consumo giornaliero pari a 1250 kg di pesce. Dati contestati dalle associazioni animaliste che, citando i censimenti effettuati nella parte italiana del lago, parlano di circa 750 esemplari di cui appena una cinquantina stanziali. Probabile che tra i due estremi, quello svizzero e quello italiano, la verità sia in una via di mezzo, come ci hanno insegnato i greci. Il problema esiste ed è stato sollevato anche dall'idrogeologo Urs Lüchinger, presidente della "Ceresiana", la più antica società di acquicoltura e pesca ticinese. E GLI ANIMALISTI? Tuttavia, secondo gli animalisti non è proprio il caso di sparare. Innanzitutto perché esistono metodi più soft per tenere a bada i cormorani, come dissuasori sonori e luminosi (sperimentati con successo in Piemonte), in secondo luogo perché stiamo parlando di uccelli migratori, che svernano nelle Prealpi ma con i primi caldi tornano a Nord. Solitamente il viaggio di ritorno avviene in febbraio, ma visto che per il momento l'inverno sembra non vuole cedere il passo alla primavera, evidentemente quest'anno hanno deciso di prolungare il soggiorno. Michele Mezzanzanica
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Vi segnaliamo questo articolo presente sul sito di VareseNews: http://www3.varesenews.it/tempo_libero/articolo.php?id=179653 | |||
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Varese
Il gambero della Luisiana invade il Lago di Varese
Sono grossi, rossi, voraci. E commestibili. Si pescano anche nei
ruscelli della pista ciclabile e poi si cucinano come fossero piccole
aragoste
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Parti per fare una bella passeggiata ferragostana
e ti ritrovi con gli ingredienti per un bel risotto di pesce. E’
quello che ormai sanno gli “utenti” della pista ciclabile di
Varese, che da un po’ di tempo a questa parte si sono ritrovati,
sulla strada e nelle rogge che la costeggiano, «Dei gamberoni
grossi e rossi. Ma belli, eh!» spiega Giorgio, varesino “in
vacanza” con amici in quel curioso e suggestivo angolo di città.
![]() «Fanno bene, a pescarli - commenta l’assessore all’Agricoltura della Provincia di Varese Bruno Specchiarelli - Quei gamberi sono commestibilissimi e siccome si riproducono molto, la pesca è gradita. Se ce ne tolgono un po’ dal lago, insomma, è meglio». Questo gambero d’acqua dolce, manifestamente importato da oltreoceano (volgarmente è chiamato “gambero della Luisiana” ed è il più famoso gambero d’acqua dolce del mondo) è quindi commestibile e non protetto, anche se nel lago di Varese non è una minaccia come invece avviene in altri luoghi. «Non si può pensare che questa specie danneggi il gambero d’acqua dolce nel lago perchè in realtà il gambero d’acqua dolce nel lago di Varese non esiste - precisa Specchiarelli - Il problema ci sarebbe nei nostri torrenti: ma pare che lì quel gambero non riesca ad acclimatarsi, perchè questi fiumi sono troppo freddi». Il fenomeno è ormai noto da qualche anno e in provincia è circoscritto al lago di Varese, senza coinvolgere - a quanto sembra - gli altri specchi d’ acqua. Nel resto del Centro nord invece, hanno già procurato sconquassi: c’è chi ha realizzato un'inchiesta dal minaccioso titolo “L’invasione dei gamberi killer” (segnalata in Toscana, nel 1995 ) e chi l’ha intitolata “I nemici del Gambero Brianzolo”.
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