ARTICOLI  RIGUARDANTI  IL  SILURO

 
 

La Provincia di Varese

Varano Borghi lancia la lotta contro i pesci siluro nel lago

  • 9 settembre 2009

Un gigantesco esemplare di pesce siluro (foto d'archivio)

VARANO BORGHI La pesca a strascico per combattere la pericolosa proliferazione del pesce siluro. Le reti dei pescatori per arginare la crescita esponenziale di una specie non autoctona che da anni infesta il lago di Comabbio. Così il Comune di Varano Borghi, già da qualche tempo, si sta movendo per cercare delle contromisure che salvaguardino l’ambiente, preservando gli equilibri del lago. La “pulizia” del bacino avviene regolarmente tre-quattro volte all’anno. Gli specialisti, ai quali si è affidato il Comune di Varano Borghi, non fanno altro che calare le reti sul fondo del lago per poi trascinare tutti i siluri che restano imprigionati.
Pare proprio che il sistema, caldeggiato dal sindaco, stia dando dei buoni risultati. Si tratta ovviamente di una strada molto lunga da percorrere che solo ultimamente avrebbe dato i primi timidi segnali di ripresa. «Da qualche tempo – spiega il sindaco di Varano Borghi – Marzio Molinari - ho appreso che si riescono a pescare, come capitava prima, anche dei pesci persici. Una novità, visto che la presenza dei siluri nel corso del tempo ha impedito la loro proliferazione. I siluri forse in questo momento sono leggermente diminuiti. Non si riuscirà mai purtroppo a azzerarne la presenza perché è sufficiente che un pesce con le uova in pancia riesca a fuggire dalle reti perché riprendano a proliferare pesantemente». Il pesce siluro è originario dell’Europa orientale ed è stato introdotto in Italia circa mezzo secolo fa. E’ tra i maggiori predatori delle acque interne e si nutre di pesci vivi e morti, vermi, larve e quant’altro possa trovare sul fondo. Nello specifico, durante la fase giovanile la sua alimentazione è composta da invertebrati di fondale, mentre nella fase adulta si alimenta di pesci quali anguille e ciprinidi. La quantità di pesce di cui si nutre giornalmente è pari al 3% del suo peso corporeo. È un predatore piuttosto rapido è molto vorace, ma provvisto di una pessima vista. A mettere in serio pericolo l’incolumità del bacino è proprio la grande voracità di questo animale, peraltro molto prolifico.

Qualche mese fa proprio a Varano Borghi alcuni pescatori di Cazzago Brabbia pescarono un vero e proprio “mostro”, un siluro di circa due metri. All’indomani delle pesca “miracolosa” l’assessore provinciale Bruno Specchiarelli preannunciò la volontà di Villa Recalcati di promuovere iniziative mirate all’abbattimento del numero di pesci siluro presenti nel lago di Comabbio.

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Da “VARESE NEWS” 23 marzo 2010

Stop ai siluri, minaccia dei pesci di lago

Arrivato dall'Europa centrale, raggiunge diverse decine di chili di peso. Al via uno studio per capire come contrastarlo

Goffo, baffuto e con due piccolissimi occhi. A vederlo così sembrerebbe anche innocuo, ma l'apparenza inganna: il pesce Silurus glanis, varietà esotica proveniente dall'Europa centrale rischia di mettere a repentaglio le specie autoctone del lago di Varese. Motivo? Nella sua bocca entra di tutto: anatre, gallinelle d'acqua, ma anche persici, boccaloni e lucci, se l'animale diventa di grandi dimensioni. L'animale è agilissimo tra i canneti e le profondità di laghi e fiumi, e molto potente: non a caso viene chiamato il "coccodrillo del Po" (fiume da cui si sospetta la sua propagazione nel resto di laghi e fiumi di casa nostra). Per questo la Provincia di Varese corre ai ripari e dai primi di ottobre ha dato avvio ad un programma di controllo e contenimento del siluro che durerà per due anni. Questa mattina all'alba, i pescatori di Bardello, che hanno la loro base operativa proprio sul lago, in via Leopardi, hanno issato le reti. Dentro carassi, scardole, gardon, un'enorme carpa e anche loro: due siluri.
Due “lei”: esemplari femmina di 2 e 8 chili circa, che sono stati sezionati. L'obiettivo era di verificare il nutrimento di questi animali, l'età, il sesso e misurarne grandezza e peso. «Per il momento non sappiamo quanti esemplari siano presenti nel lago – ha spiegato Mauro Bardazzi, ittiologo della Graia Srl, società cui è affidata la rilevazione e che ha operato i rilievi sui pesci . Alla fine dello studio forse sarà più chiaro anche questo dato».

Oltre alla Provincia di Varese, rappresentata dall'assessore alla caccia, pesca e tutela faunistica Bruno Specchiarelli, gli altri soggetti coinvolti sono: Parco del Ticino, Fondazione Cariplo, Graia Srl, Apd Tinella, Fipsas Pavia e la Mutua Cooperativa Pescatori Lago di Varese.

E proprio qui vengono depositati in appositi mastelli i pesci frutto della pesca con le reti. Quelli “buoni” vengono nuovamente immessi nel lago, gli altri, i siluri, trattenuti.

«Il nostro obiettivo è contrastare questa specie – spiega - e ciò avverrà mediante il controllo diretto e l'elettro pesca sulle sponde. Poi si studierà l'ecologia del siluro per predisporre un protocollo gestionale per permettere alla Provincia di agire – spiega Cesare Puzzi, ittiologo e responsabile operativo del progetto. I danni prodotti dai siluri si contano anche fra la popolazione di lucci, e per questo, all'attività di contenimento del siluro, si abbineranno anche nuovi inserimenti di lucci grazie al ripopolamento tramite APD Valtinella».

Tra i pescatori presenti si raccontano esperienze di ogni genere: dai germani visti sparire sott'acqua e poi più riemersi, a veri e proprio “mostri” pescati, sempre con reti, del peso di 40 chili.
La fine del progetto è per il 30 settembre 2012; costerà complessivamente 370 mila euro, di cui 196 mila da contributo concesso dalla fondazione Cariplo.

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Dal settimanale OnLine di Saronno - “Satelios News”

Martedì 15 Settembre 2009 09:37

L’allarme arriva dai pescatori. Specchiarelli: “Stiamo predisponendo degli interventi mirati”.

VARANO BORGHI - Caccia ai pesci siluro nel lago di Comabbio. Nel piccolo specchio d’acqua sono stati pescati esemplari di quasi 60 chili, per una lunghezza anche di 2 metri, ma la specie è in grado di raggiungere dimensioni di gran lunga superiori. Una vera e propria emergenza tanto che la Provincia di Varese, come spiega l’assessore all’Agricoltura, Caccia e Pesca Bruno Specchiarelli, in collaborazione con l’università dell’Insubria e alcune associazioni di pescatori, sta studiando delle contromisure per salvaguardare l'ambiente lacustre, preservando gli equilibri non solo del lago di Comabbio, dove i pesci siluro sono di casa, ma anche degli altri specchi d’acqua dove il problema, fortunatamente, al momento sembra non esserci. “Stiamo predisponendo – precisa l’assessore Specchiarelli – degli interventi mirati”. E’ da pochi anni, spiegano gli esperti, che questa specie infestante ha trovato il suo habitat ideale nel bacino di Comabbio.

E così i pescatori della zona lanciano l’allarme perché questi esemplari si nutrono di quei pesci, buoni anche da mangiare, che da sempre popolano il lago (come il luccio o il persico) andando così ad alterare l’intero ecosistema. Alla nascita il “siluro” pesa solo 30 grammi ed è lungo 15 centimetri. Di anno in anno il suo peso cresce dieci volte tanto, raggiungendo dimensioni da paura, fino a 100-110 chili per oltre due metri di lunghezza. Un vero e proprio gigante. Un pesce col corpo da anguilla e coi caratteristici baffi, i cosiddetti barbigli, che hanno la funzione di radar olfattivo e uditivo. È un predatore rapido è molto vorace, ma con una pessima vista. Una specie non autoctona che sta dunque mettendo a rischio la pesca sul lago. “Il bacino si sta popolando di questi pesci in maniera corposa – spiega un pescatore - non è sempre stato così. E’ da una ventina d’anni che questi esemplari, forse per errore, hanno fatto il loro ingresso nelle acque del lago causando non pochi problemi”.  Solo qualche mese fa, a Varano Borghi, alcuni pescatori di Cazzago Brabbia avevano pescato un esemplare di circa due metri. Insomma, nel lago di Comabbio avvistare i “siluro” non è purtroppo una rarità: una specie arrivata chissà da dove, che sta ormai prendendo il sopravvento. A mettere in serio pericolo l'incolumità del bacino è proprio la grande voracità di questo esemplare, peraltro molto prolifico. Le prime contromisure per far fronte a questa invasione di giganti sono già scattate. La pulizia del bacino avviene diverse volte all'anno, affidata a dei veri e propri specialisti che gettano le reti per cacciare i siluri. Un sistema che sta dando dei buoni risultati, anche se il problema rimane. Da un po’ di tempo a questa parte, per diminuire il numero di esemplari, vengono organizzate delle gare di pesca che stanno avendo un gran successo. In prima linea per affrontare l’emergenza c’è anche l’Amministrazione comunale di Varano Borghi.

 


Questi ragazzi, che ora hanno anche un sito internet " www.nonsolosiluri.magix.net/website ",  già nel 2006 avevano catturato in meno di 3 ore in un pomeriggio di primavera, ben 6 siluri di grossa taglia come si vede dalla foto da me scattata in zona "Floricultura Pedetti" a Varano Borghi (Va)

Foto personale Tamborini Giuseppe - 2006

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Da “La Prealpina”

Siluri nel lago di Varese, "il comune si muova"

Il consigliere comunale Fabrizio Mirabelli chiede all'amministrazione di limitare la diffusione del pesce

E’ al corrente del fatto che la presenza del pesce siluro rischia di compromettere gli equilibri ecologici del lago di Varese? A chiederlo all’amministrazione comunale di Varese è Fabrizio Mirabelli, consigliere comunale del Partito Democratico, in una interrogazione presentata oggi, 30 maggio, all'esecutivo di palazzo estense. “Dato che questo vorace predatore da adulto non disdegna nutrie e nidiate di uccelli acquatici” e che “il suo rapporto peso/fabbisogno alimentare è di circa 1 a 10: un pesce siluro di 10 kg può mangiare ogni anno circa 100 kg di pesce”, scrive Mirabelli nella sua interrogazione, “l’amministrazione non ritiene opportuno chiedere alla Provincia l’attuazione di un Piano di limitazione del pesce siluro, in collaborazione con i pescatori sportivi e l’Istituto di Biologia dell’Università dell’ Insubria, che preveda anche l’istituzione di una vera e propria taglia di 26 centesimi al kg per la sua cattura, come, peraltro, già avviene, ad esempio, nel fiume Po?”
A preoccupare Mirabelli, e molto di più i pescatori varesini, è soprattutto il fatto che la dieta del pesce siluro comprende specie ittiche autoctone quali trota, pesce persico, scardola e alborella, vanificando tutti gli sforzi di ripopolamento compiuti in tale direzione.

 

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da “Varese 7press” - quotidiano d’informazione

Come combattere il “pesce siluro” presente nel lago di Varese.

Varese, 22 ,marzo 2010- L’articolata operazione di recupero delle acque del Lago di Varese contempla anche il “Progetto siluro”, che vede la Provincia di Varese quale Ente capofila e finanziato da Fondazione Cariplo. L’inizio dell’attività di studio della presenza del pesce siluro nelle acque del Lago di Varese ha preso avvio questa mattina a Bardello, dove è stata effettuata una prima pescata. Oltre all’Ente Provincia, l’iniziativa coinvolge Parco del Ticino, Fondazione Cariplo, la società di Ittiologia Graia, Apd Tinella, Fipsas Pavia e la Cooperativa Pescatori del Lago di Varese. Il progetto ha l’obiettivo di inquadrare nei dettagli la diffusione delle specie ittiche invasive nelle acque dei laghi di Varese, Comabbio e fiume Ticino attraverso una serie di azioni di contrasto diretto, incremento delle specie autoctone e antagoniste del pesce siluro, predisposizione di una pianificazione, approfondimento conoscitivo e divulgazione e sensibilizzazione sulle problematiche.

Alla presentazione alla stampa dell’iniziativa era presente l’Assessore all’Agricoltura e Gestione faunistica Bruno Specchiarelli: «La difesa delle nostre acque e delle specie autoctone passa anche da progetti approfonditi e mirati come questo che vede la Provincia in qualità di Ente capofila e Fondazione Cariplo. Si tratta di un progetto che ci porterà ad avere dati dettagliati sulle specie esotiche introdotte anche nelle nostre acque, al fine di approntare una serie di interventi finalizzati al contenimento e alla diffusione delle specie autoctone». A dare i dettagli tecnici dell’operazione era presente Cesare Puzzi di Graia: «Le azioni che abbiamo previsto sono differenti e oltre al contrasto diretto della diffusione del siluro o di altre specie infestanti, abbiamo quella che contempla l’introduzione di specie tipiche delle nostre acque,come il luccio, che contrastano in modo naturale la diffusione del siluro andando a occupare le nicchie ecologiche». Gli interventi contemplati dalla progettualità dureranno un biennio.

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Caccia al siluro, predatore del lago

Martedì 23 Marzo 2010 09:51

Al via un progetto per ridurre la presenza dei pesci siluro e altre specie infestanti nel lago di Varese, Comabbio e nel fiume Ticino. Capofila dell’iniziativa è la Provincia di Varese.

BARDELLO - E’ “caccia” al pesce siluro nelle acque del lago di Varese, Comabbio e del fiume Ticino. E’ partito ieri mattina da Bardello, sulle rive dello specchio d’acqua varesino, un progetto, della durata di due anni, per contrastare la presenza della specie infestante nei due laghi dell’area prealpina e nel fiume Ticino.

La Provincia di Varese (ente capofila dell’iniziativa), il Parco del Ticino Lombardo, Fondazione Cariplo, Apd Tinella, la Cooperativa Pescatori del Lago di Varese - con la consulenza tecnica-scientifica degli esperti di Graia srl e di Fipsas Pavia - hanno unite le proprie forze con un chiaro obiettivo: ridurre drasticamente la presenza dei pesci siluro, ma anche di altre specie nocive come il carassio e il gardon.

Da maggio ad agosto, nel periodo della riproduzione dei “siluro”, i pescatori daranno letteralmente la caccia alla specie infestante utilizzando reti a maglie larghe e l’elettropesca. Ieri mattina, a Bardello, c’è stata una piccola dimostrazione di quello che i pescatori dovranno fare in due anni. Al contempo gli esperti immetteranno nelle acque dei due laghi e del fiume Ticino dei pesci luccio allevati nell’incubatoio dell’associazione Apd Tinella, che si trova nella frazione gaviratese di Groppello. Migliaia di giovani lucci che si occuperanno dei pesci siluro appena nati. In pratica si ciberanno della specie infestante.

Non è tutto.

Verrà effettuato anche uno studio sui “siluro” per saperne di più sulla specie. “Si tratta di un progetto innovativo, il primo di questo genere nell’area dei laghi prealpini – ha detto Cesare Puzzi, ittiologo della società Graia – un progetto dal costo di 370mila euro, di cui 196mila finanziati dalla Fondazione Cariplo”. Arrivato, chissà come, dall’Europa Centrale intorno agli anni Sessanta, il pesce siluro alla nascita pesa solo 30 grammi ed è lungo 15 centimetri. Di anno in anno il suo peso cresce dieci volte tanto, raggiungendo dimensioni enormi, fino a 100-110 chili per oltre due metri di lunghezza. Fortunatamente le due femmine di siluro che sono state pescate ieri mattina nel lago di Varese erano molto più piccole: la prima pesava poco più di otto chili, la seconda intorno ai 2 chili.

Una specie infestante che sta creando molta preoccupazione tra i pescatori della zona perché si nutre di quei pesci che da sempre popolano il lago, andando ad alterare l’intero ecosistema. Da qui la necessità di mettere in campo una vera e propria task-force per contrastare la presenza di tutte le specie infestanti, siluro in primo luogo. “Non vogliamo perdere la cultura del nostro lago – ha detto l’assessore provinciale all’Agricoltura, Caccia e Pesca Bruno Specchiarelli – la storia dello specchio d’acqua varesino l’ hanno fatta prima i pescatori, poi i cacciatori. Abbiamo investito molto in questi anni e continueremo a farlo”.

 

 

 
 

ARTICOLI   RIGUARDANTI   IL   CORMORANO

 
 

La Lega dei Ticinesi dichiara guerra ai Cormorani

cormoranoTICINO - Mangiano pesce. Tanto pesce, fino a mezzo chilo al giorno. Troppo, per un lago dal delicato equilibrio ittico come il Ceresio. Almeno secondo la Lega dei Ticinesi e il quotidiano della svizzera italiana " il Mattino", che hanno lanciato una violenta campagna contro i cormorani.

 

La Lega è addirittura arrivata a mettere una taglia sulla loro testa, offrendo 10 franchi per ogni carcassa consegnata al deposito di Lamone.

2500 CORMORANI

Secondo "Il Mattino", nell'inverno 2009 i cormorani avevano raggiunto in Ticino la stratosferica cifra di 2500 esemplari, di cui 500 stanziali, per un consumo giornaliero pari a 1250 kg di pesce. Dati contestati dalle associazioni animaliste che, citando i censimenti effettuati nella parte italiana del lago, parlano di circa 750 esemplari di cui appena una cinquantina stanziali. Probabile che tra i due estremi, quello svizzero e quello italiano, la verità sia in una via di mezzo, come ci hanno insegnato i greci. Il problema esiste ed è stato sollevato anche dall'idrogeologo Urs Lüchinger, presidente della "Ceresiana", la più antica società di acquicoltura e pesca ticinese.

E GLI ANIMALISTI?

Tuttavia, secondo gli animalisti non è proprio il caso di sparare. Innanzitutto perché esistono metodi più soft per tenere a bada i cormorani, come dissuasori sonori e luminosi (sperimentati con successo in Piemonte), in secondo luogo perché stiamo parlando di uccelli migratori, che svernano nelle Prealpi ma con i primi caldi tornano a Nord. Solitamente il viaggio di ritorno avviene in febbraio, ma visto che per il momento l'inverno sembra non vuole cedere il passo alla primavera, evidentemente quest'anno hanno deciso di prolungare il soggiorno.

Michele Mezzanzanica

 

 
  Vi segnaliamo questo articolo presente sul sito di VareseNews: http://www3.varesenews.it/tempo_libero/articolo.php?id=179653  
 
Interessante questo articolo presente sul sito di VareseNews: http://www3.varesenews.it/varese/articolo.php?id=180729     
 
 
Varese

Il gambero della Luisiana invade il Lago di Varese

Sono grossi, rossi, voraci. E commestibili. Si pescano anche nei ruscelli della pista ciclabile e poi si cucinano come fossero piccole aragoste
immagine di separazione
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Parti per fare una bella passeggiata ferragostana e ti ritrovi con gli ingredienti per un bel risotto di pesce.  E’ quello che ormai sanno gli “utenti” della pista ciclabile di Varese, che da un po’ di tempo a questa parte si sono ritrovati, sulla strada e nelle rogge che la costeggiano, «Dei gamberoni grossi e rossi. Ma belli, eh!» spiega Giorgio, varesino “in vacanza” con amici in quel curioso e suggestivo angolo di città.

I gamberi, secondo chi li ha studiati meglio “sul campo”, «sono di una razza americana. Qualcuno ha pensato bene di portarli qui credendo di fare una cosa buona, e invece si stanno divorando tutto» spiega l’anonimo pescatore nel torrente che da Azzate finisce nel lago di Varese, e che la pista ciclabile attraversa con un ponticello.  Il giovane li “pesca” a mani nude, servendosi di guanti: il loro aspetto è molto diverso dai normali gamberi d’acqua dolce, più grigiastri. A farlo sono in due, della provincia di Varese, che stanno al campeggio di Buguggiate, una sorta di vacanza ferragostana a pochi passi da casa. Ma che regala emozioni costiere.

«Fanno bene, a pescarli - commenta l’assessore all’Agricoltura della Provincia di Varese Bruno Specchiarelli - Quei gamberi sono commestibilissimi e siccome si riproducono molto, la pesca è gradita. Se ce ne tolgono un po’ dal lago, insomma, è meglio».  Questo gambero d’acqua dolce, manifestamente importato da oltreoceano (volgarmente è chiamato “gambero della Luisiana” ed è il più famoso gambero d’acqua dolce del mondo) è quindi commestibile e non protetto, anche se nel lago di Varese non è una minaccia come invece avviene in altri luoghi. «Non si può pensare che questa specie danneggi il gambero d’acqua dolce nel lago perchè in realtà il gambero d’acqua dolce nel lago di Varese non esiste - precisa Specchiarelli - Il problema ci sarebbe nei nostri torrenti: ma pare che lì quel gambero non riesca ad acclimatarsi, perchè questi fiumi sono troppo freddi».

Il fenomeno è ormai noto da qualche anno e in provincia è circoscritto al lago di Varese, senza coinvolgere - a quanto sembra - gli altri specchi d’ acqua. Nel resto del Centro nord invece, hanno già procurato sconquassi: c’è chi ha realizzato un'inchiesta dal minaccioso titolo “L’invasione dei gamberi killer” (segnalata in Toscana, nel 1995 ) e chi l’ha intitolata “I nemici del Gambero Brianzolo”.


13/08/2010